Sociale, lavoro e turismo accessibile

Sociale, lavoro e turismo accessibile

La nostra vocazione di Cooperativa ad oggetto plurimo: l’attività generale della cooperativa si estrinseca da sempre nel settore dell’educazione ambientale. Nel corso dei decenni, la cooperativa ha subito diverse trasformazioni organizzative, strettamente collegate all’evoluzione delle normative di settore.

Fin dalla fondazione la cooperativa la Macina Terre Alte, si è occupata del settore dei servizi ambientali e della sostenibilità ambientale e questo settore è stato sempre interpretato come uno spazio imprenditoriale ampio, senza una vera definizione di confini tra la parte socio educativa e quella degli inserimenti lavorativi di persone in difficoltà (che infatti operano in ogni livello e comparto della azienda stessa). Inizialmente, il lavoro veniva suddiviso tra diverse cooperative sia di tipo A che di tipo B facenti parti del sistema “La Macina”. In un secondo momento queste aziende si sono riunite in un consorzio di cooperative sociali denominato “Terre Alte”. Successivamente, a causa della crisi economico strutturale dell’ultimo decennio, il consorzio si è trasformato in cooperativa di tipo B denominata “La Macina Terre Alte”, in quanto il settore preponderante era quello dei servizi ambientali.

La nostra è una cooperativa di comunità, il cui vero interesse è sempre stato quello di individuare delle attività economicamente valide da attivare in territori “svantaggiati” come le aree interne dell’Appennino umbro marchigiano e tosco romagnolo, luoghi dove non solo lavoriamo, ma in cui viviamo .

Per noi, è sempre stato importante progettare e gestire iniziative a basso impatto ambientale ed ad alto contenuto culturale. I Centri di Educazione Ambientale sono stati ad un tempo il vettore ed il volano con cui abbiamo sviluppato servizi educativi, ma anche turistici, passando dai servizi ricreativi  a quelli sportivi indoor, ecc…

Nel tempo, alcuni servizi si sono trasformati ed evoluti riportiamo alcuni  casi :

  • da progetti di educazione ambientale nelle scuole inerenti la raccolta differenziata siamo passati alla gestione di otto Centri per la raccolta differenziata dei rifiuti (su incarico di MMS – Marche Multi Servizi).
  • da progetti divulgativi, legati alla biodiversità animale, incentrati sulla salvaguardi di specie a rischio estinzione, abbiamo sviluppato (su incarico della Provincia di Pesaro Urbino) un progetto di allevamento di una particolare sottospecie di Trota autoctona, che alleviamo nel impianto ittiogenico del Catria, in comune di Cantiano. Le nostre trote sono destinate unicamente al ripopolamento dei corsi d’acqua della Regione Marche .
  • dall’esperienza gestionale delle nostre foresterie (strutture ricettive) legate ai centri di educazione ambientale, abbiamo evoluto servizi esterni nel settore delle pulizie o della manutenzione del verde, in favore di enti pubblici e privati.

Tutto il nostro operare dimostra che il filo di divisione tra iniziative educative, sociali e lo sviluppo di attività finalizzate all’inserimento lavorativo è meramente teorico e che occorre un approccio olistico per conseguire risultati nei nostri comprensori montani (e non solo). Nel tempo, abbiamo dato la possibilità a molti soci di entrare nel mondo del lavoro, creandosi una professionalità nel proprio territorio, Questa prolungata azione è stata pensata non solo per le categorie protette rientranti nella legge 381, ma anche verso tutte quelle categorie di popolazione che oggi rientrano tra nuove casistiche di popolazione in difficoltà non ricomprese nella  legge 381, come ad  esempio i giovani, i nuovi poveri, gli anziani, i disoccupati ultra cinquantenni, ecc., queste fasce di popolazione necessitano di strutture imprenditoriali innovative che operano fuori dagli schemi e dalle convezioni istituzionali, aziende innovative che imprendono basando i propri presupposti su altri canoni di impresa, tra cui un alto valore sociale; imprese dove la solidarietà  è una regola che travalica  e supera una concezione economica tradizionale.  Quindi, imprese no profit, come la nostra, che sanno navigare sul mercato delle imprese profit, ma che hanno competenze per interagire con le istituzioni locali, i servizi sociali, e soprattutto che si pongono all’ascolto ed al servizio della comunità residente, sono la chiave per ridare vita alle terre alte . 

Cultura ambientale e sociale: così come in natura anche tra gli uomini c’è una biodiversità che va tutelata e conservata.

Una conoscenza superficiale dell’ambiente non ci permette di apprezzarne fino in fondo le qualità e saremmo impossibilitati nel tutelarlo, così come tra le persone si usa dire che “visti da lontano sembriamo tutti normali” ma poi…

Ci siamo resi conto della necessità di studiare più materie: ecologia, ambiente, paesaggio, relazione d’aiuto, servizi sociali, economia … e che in ogni disciplina ritrovavamo l’approccio sistemico, un metodo che considera i suoi elementi come pedina di una scacchiera, fai una mossa e poi un’altra, vi è una sequenza, tutto ha un filo logico, tutto è interconnesso.

Territorio di qualità: viviamo in un territorio bellissimo che meraviglia in quanto a biodiversità ma anche in quanto a spopolamento, mancanza di servizi primari, possibilità lavorative risicate e che rischia di vedersi espropriare sia dalle solite attività economiche non sostenibile sia dal turismo di massa poco responsabile, il suo patrimonio paesaggistico, materiale e immateriale. Cosa sarà di queste terre tra 10, 20 anni?

Siamo anche consapevoli che forse vorrà dire, fare un passo indietro, lasciare integro un albero anche se rende il sentiero meno agevole, evitare quell’ itinerario turistico bellissimo ma che l’eccessiva frequentazione rischierebbe di deturparlo, regolamentare gli accessi pur di non infastidire gli abitanti di uno sperduto borgo o affollare le sponde di un ruscello d’appennino.

Turismo di qualità e accessibilità: da qui le nostre proposte turistiche si rivolgono certo a persone con bisogni particolari, ma non solo. Abbiamo seguito negli anni un percorso fatto inizialmente di visibilità, poi di integrazione tra noi e l’esterno per approdare ad una visione di inclusione dove ognuno ha diritto al proprio posto in base alla propria diversità, dove poter fare esperienze di apprendimento e crescita a qualsiasi età.

Un turismo di qualità si fa in un territorio di qualità, l’accoglienza non come merce da svendere al turista distratto e in cerca del parco giochi, ma come atteggiamento prima e comportamento poi di un territorio forte della sua identità passata e presente che con fierezza si apre al foriero, al diverso, con sicurezza accetta, include e insegna stili di vita e tradizioni.

Ci vogliono gli anni per fare questo ma crediamo che ogni nostro cliente possa essere parte di tutto ciò instaurando una relazione di rispetto e reciproca crescita con il territorio, con chi vi abita e con chi vi lavora.

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